La pupilla: dove è e a cosa serve

Se frequentate questo blog da qualche tempo l’anatomia oculare non sarà un segreto per voi, dato che abbiamo affrontato innumerevoli sezioni e aree dell’occhio con le relative funzioni e patologie. Oggi continuiamo gli approfondimenti parlando delle funzioni e caratteristiche della pupilla.

Che cos’è la pupilla e a cosa serve

Si chiama pupilla la zona scura posta al centro del bulbo e circondata dall’iride, ossia l’anello pigmentato che decide il colore dei nostri occhi. La pupilla ha un diametro che varia tra i 2 e i 5 millimetri ed è posta a circa 3 millimetri dal limite superiore della cornea. C’è una spiegazione precisa al fatto che questa zona oculare sia scura: la pupilla è infatti un foro la cui funzione è quella di lasciare entrare la luce all’interno del bulbo oculare, e il colore nero è dovuto al fatto che luce viene assorbita immediatamente dalle cellule poste internamente all’occhio.

Proprio per questa sua funzionalità il diametro non è fisso ma variabile: le diverse intensità di luce ne influenzano l’apertura, rendendo la pupilla più o meno dilatata.

Miosi e midriasi

L’apertura della pupilla è resa possibile da un sistema di muscoli posti al suo esterno e facenti parte del sistema neurovegetativo; questi vengono azionati e si comportano in maniera diversa a seconda del variare dell’intensità della luce. Come abbiamo già spiegato in precedenza, si parla di miosi quando le dimensioni della pupilla sono contratte e di midriasi quando invece la pupilla risulta dilatata.

Le motivazioni alla base di miosi e midriasi sono da cercare nel controllo della quantità di luce da lasciare entrare all’interno del bulbo. Esistono anche cause patologiche che provocano anomalie nella regolazione delle dimensioni pupillari, rendendo queste condizioni croniche e non momentanee. Inoltre, la variazione dell’apertura pupillare è connessa con l’utilizzo di droghe, medicinali e alcolici.

Pupilla e anisocoria

Le reazioni automatiche alla variazione dell’intensità della luce che abbiamo appena visto sono completamente fisiologiche e avvengono in maniera binoculare, ossia in coordinazione per entrambi gli occhi. Può tuttavia succedere che una pupilla sia più dilatata dell’altra. Questo stato si chiama anisocoria e può essere sia fisiologico, sia patologico. È fisiologico quando presente dalla nascita e in maniera poco percettibile. Quando invece si tratta di una condizione che insorge all’improvviso e particolarmente visibile quando l’occhio viene stimolato dalla luce, è bene fare attenzione e rivolgersi a un medico quanto prima. L’anisocoria può infatti essere connessa con patologie anche molto gravi perché può essere collegata alla paralisi del terzo nervo cranico. Tra i disturbi a essa legati vi sono:

  • aneurisma
  • tumore cerebrale
  • sifilide
  • meningite
  • traumi cranici
  • epilessia

Questa anomalia può inoltre insorgere in caso di intossicazione.

Ampiezza delle pupille ed emozioni

La dilatazione pupillare non è connessa solo alla condizione luminosa dell’ambiente in cui siamo, bensì sarà curioso scoprire che è influenzata anche da emozioni, stati d’animo e pensieri. Per esempio, quando ci piace qualcosa o ci eccitiamo le pupille si dilatano, mentre al contrario se proviamo disgusto si restringono.

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