Anche guardarsi allo specchio può essere un modo per scoprire se si è affetti da disturbi: alcune patologie sono infatti visibili a occhio nudo e quelle oculistiche non sono da meno, un esempio su tutti la pinguecola. Quando un problema è evidente e riguarda il bulbo oculare, ci sono molte possibilità che comprenda la sua parte più estesa: è il caso della sclera gialla.
Può capitare di guardarsi un giorno allo specchio e notare una brutta novità: la parte bianca del nostro occhio ha preso un colorito giallastro dall'aspetto tutt'altro che sano. Prima di andare in panico, vediamo insieme di cosa si tratti e perché accada.
Per prima cosa è bene comprendere dove sia il problema: la parte bianca dell'occhio colpita dal cambiamento di colore si chiama sclera (ne abbiamo parlato nell'articolo riguardante l'anatomia oculare) e compone il 93% della tonaca esterna del bulbo oculare, essendo il restante 7% composto dalla cornea. La sclera è uno strato ricco di vasi sanguigni poiché si tratta dell'organo che nutre la cornea, la lente più potente del sistema visivo, che invece ne è priva.
Questo dettaglio è importante per il nostro discorso odierno: la sclera sana è infatti bianca e opaca, ma è proprio la sua ricchezza di vasi sanguigni a far sì che in presenza di problemi cambi colore. La sclera improvvisamente giallastra è dovuta infatti a un malfunzionamento del fegato, che non riesce a smaltire una sostanza giallo scura chiamata bilirubina, una delle componenti di quella chiamata comunemente bile. La bilirubina è prodotta dal catabolismo dei globuli rossi invecchiati e in condizioni normali elaborata dal fegato e poi smaltita tramite urine e feci. Tuttavia, quando sorgono problemi al fegato, la bilirubina in eccesso entra in circolo nel sangue, causando il colorito giallastro di occhi e pelle. Questo disturbo che investe anche il resto del corpo, con occhi, pelle e viso di colorito giallastro, si chiama ittero epatico.
Come abbiamo appena visto, il cambiamento di colore della sclera è spesso connesso a problemi epatici: tra questi cirrosi, epatite, tumore al fegato o fegato grasso. Il sintomo può inoltre essere l'avvisaglia di problemi esterni all'organo, quali patologie legate al pancreas, ma anche anemia o febbre gialla.
Queste elencate sono tutte patologie abbastanza gravi, ma c'è una causa piuttosto comune che invece non sconfina nel preoccupante: si tratta della sindrome di Gilbert, una condizione epatica benigna ed ereditaria che colpisce circa il 7/8% della popolazione e che consiste in iperbilirubinemia, cioè un'eccessiva produzione di bilirubina con conseguente riversamento della sostanza nel sangue e cambiamento di colorito di occhi e pelle. Tolto quest'ultimo sintomo, la sindrome è completamente asintomatica nella maggior parte dei casi e non pericolosa.
A queste cause se ne aggiungono ulteriori derivate dall'uso e abuso di farmaci, sostanze stupefacenti e cattive abitudini: soprattutto fumo, alcol e droghe possono provocare problemi al fegato che si andranno poi a concretizzare nella sclera gialla e gli altri disturbi visti poco sopra.
I rimedi da mettere in atto per risolvere il problema di sclera gialla dipendono molto dalla diagnosi: appena si nota l'anomalia è bene rivolgersi al proprio medico e sottoporsi ad accurati esami del sangue per comprendere quale sia il problema scatenante. In base ai risultati sarà poi cura del medico indicare le cure più appropriate, in genere consistenti in trasfusioni di sangue.
Il rimedio più importante tuttavia non è quello che ci verrà consigliato una volta colpiti dall'ittero epatico, ma la prevenzione dello stesso: fare attenzione alle abitudini alimentari e a mantenere il più possibile una vita sana è cruciale in questo caso, perché permetterà al fegato di funzionare al meglio più a lungo, evitando riversamenti di bilirubina.
Nel caso dell'ittero epatico e della sclera gialla, un problema interno al nostro corpo affiora rendendosi evidente all'esterno: il detto dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima, ma senza dubbio rivelano molto anche sulla nostra salute fisica.
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