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L’operazione di correzione del cheratocono

Il cheratocono è un disturbo degenerativo che affligge la cornea, assottigliandola e curvandola sino a causarne la tipica forma a cono che nei casi più avanzati è visibile anche a occhio nudo. Questa patologia può essere corretta chirurgicamente grazie all’intervento per il cheratocono.

Che cos’è il cheratocono

Il cheratocono è una distrofia della cornea che ha carattere degenerativo e può colpire uno o, più frequentemente, entrambi gli occhi. La cornea affetta da questo disturbo si assottiglia e si deforma verso l’esterno, tanto che la superficie oculare trasparente tende ad assumere la tipica forma a cono, e per la correzione si deve ricorrere a una specifica operazione chirurgica del cheratocono. Questa deformazione si traduce in vari sintomi, tra cui un abbassamento dell’acutezza visiva, che si manifesta sotto forma di astigmatismo irregolare. La curvatura della cornea infatti modifica il suo stesso potere refrattivo e il paziente non è più in grado di mettere a fuoco correttamente gli oggetti né da vicino né da lontano. Per questo motivo, spesso, il cheratocono viene scambiato per una forma di miopia associata ad astigmatismo.

Le cause del cheratocono

Ad oggi la medicina non ha ancora scoperto le cause che portano all’insorgenza del cheratocono, patologia oculare che affligge la curvatura della superficie dell’occhio. Tuttavia, alcuni studi hanno sottolineato come il cheratocono possa manifestarsi per una o più delle seguenti cause:

  • una deformazione congenita della cornea dovuta ad un mutamento genetico. Circa il 7% dei pazienti affetti da cheratocono hanno una storia familiare di presenza dello stesso.
  • un trauma dell’occhio ripetuto nel tempo, per esempio strofinare eccessivamente gli occhi oppure usare lenti a contatto per cheratocono più ore del dovuto per troppi anni;
  • alcune malattie degli occhi, per esempio la retinite pigmentosa, la cheratocongiuntivite allergica o la retinopatia del prematuro;
  • altre malattie come la sindrome di Down, il morbo di Addison, l’Amaurosi congenita di Leber e l’osteogenesi imperfetta

E’ possibile risolvere questo problema sottoponendosi ad un intervento per la correzione del cheratocono. Il Centro di Vision Future è a tua disposizione per ogni tipo di informazioni. Puoi contattarci telefonicamente, tramite mail oppure richiedendo un preventivo online.

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I sintomi del cheratocono

Il cheratocono può presentarsi in diverse forme. La prima, discreta e relativamente stabile, è chiamata cheratocono frusto. La seconda, più grave, è degenerativa e provoca un tipo di affezione bilaterale che può portare fino al trapianto di cornea.

I sintomi più comuni sono un astigmatismo che non può essere corretto con il semplice utilizzo di occhiali e spesso miopia; più raramente esso è associato a ipermetropia.

Cheratocono: la cura del disturbo con nuovi metodi

Vision Future è in grado di proporre ai propri pazienti affetti da cheratocono diversi tipi di trattamento, che variano in funzione dello stadio di evoluzione in cui si presenta la malattia. Eccoli, in abbinamento alle varie tecnologie utilizzate.

L’evoluzione del cheratocono può essere classificata in 4 stadi:

  • Stadio 1.
    Grazie all’utilizzo di correzioni ottiche come gli occhiali, le lenti a contatto morbide o semi rigide, il paziente riesce a mantenere un’acutezza visiva soddisfacente. A questo stadio, Vision Future è in grado di stabilizzare il cheratocono attraverso l’innovativa tecnica para chirurgica del Cross-Linking (CXL).
  • Stadi 2 e 3.
    In queste fasi l’astigmatismo irregolare ha preso il sopravvento e le correzioni ottiche tradizionali sono spesso inefficaci. La terapia che Vision Future propone ai propri pazienti l’inserimento di anelli intracorneali che hanno come scopo di distendere la cornea nella sua parte centrale,favorendo il ritorno alla naturale forma sferica e quindi la correzione della miopia e dell’astigmatismo indotti dal cheratocono.
  • Stadio 4.
    La cornea ha sofferto enormemente e, oltre ad avere subito una deformazione irreversibile, ha anche perduto una parte della sua trasparenza. A questo stadio non esistono altre terapie al di fuori del trapianto di cornea.

L’operazione di correzione del cheratocono

Perché sottoporsi all’intervento per la correzione del cheratocono?

Il disturbo è una malattia fortemente invalidante che colpisce persone di tutte le età e in tutto il mondo, ma in particolare è diffusa tra giovani e bambini: nonostante le cause del cheratocono non siano chiare, esso fisicamente è legato allo sfiancamento della cornea, che quindi perde consistenza e si piega, provocando problemi alla vista a chi ne è affetto. In particolare, colpendo persone in giovane età, il cheratocono ha uno sviluppo molto veloce e rapido, e in breve può portare anche ad astigmatismo molto elevato e conseguente notevole abbassamento della vista: ecco perché è molto importante diagnosticarlo per tempo e agire sul problema nel minor tempo possibile.

Il cheratocono al suo inizio può essere trattato con occhiali ma, una volta sviluppatosi, essi non potranno più nulla. Le lenti a contatto rigide possono avere efficacia nel trattamento, ma sono molto fastidiose.

Ecco perché l’operazione chirurgica, effettuata tramite tecnica del cross-linking con o senza rimozione dell’epitelio, è la via migliore per la cura del cheratocono: questo metodo permette di inspessire la superficie della cornea, che quindi diviene più rigida e riporta l’occhio alla condizione iniziale.

Quando sottoporsi all’operazione di correzione del cheratocono?

La via chirurgica per il trattamento del cheratocono è consigliata a tutti quei pazienti affetti da questo disturbo, specialmente se in fascia giovane: minore è l’età, più veloce sarà la degenerazione della cornea affetta dal disturbo, e nei casi peggiori il paziente potrebbe andare incontro al trapianto di cornea.

Operazione per il cheratocono: si prova dolore?

L’intervento per la correzione del cheratocono è effettuato tramite cross-linking, tecnologia minimamente invasiva che utilizza la reazione di vitamina B2 sulla superficie dell’occhio e il cui assorbimento è sollecitato ha come conseguenza l’aumento dello spessore e la resistenza della cornea. Questo fa sì che l’intervento sia indolore e piuttosto breve, nella misura di diversi minuti.

I rischi del Cheratocono e cross-linking

Quando si tratta di operazione chirurgica, specialmente in una zona delicata come sono gli occhi, la paura di incorrere in rischi è sempre alta: la domanda sorge quindi spontanea, esistono rischi legati all’intervento per il cheratocono con cross-linking?

Grazie alla non-invasività del metodo, non esistono rischi legati all’utilizzo di cross-linking per la cura del cheratocono: l’intervento è sicuro e ripetibile innumerevoli volte.

Quando invece la tecnica parachirurgica del cross-linking è associata alla rimozione dell’epitelio corneale, si può incorrere nei tipici rischi legati agli interventi chirurgici, quali arrossamento degli occhi, sensazione di corpi estranei, aloni intorno alle immagini e, se non si seguono alla lettera le raccomandazioni mediche post-operatorie del cheratocono, si può rischiare l’infezione oculare.

La convalescenza post intervento cheratocono

La convalescenza successiva all’intervento per la correzione del cheratocono dipende dal tipo di tecnica utilizzato: a seconda della sua tipologia, questo disturbo può infatti essere corretto tramite cross-linking con o senza la rimozione dell’epitelio corneale.

Nel caso di semplice cross-linking, parliamo di un’operazione poco invasiva e molto veloce che, essendo effettuata in maniera transepiteliale, non porterà con sé alcun disturbo e per cui non esistono dunque particolari indicazioni per la convalescenza.

Nel caso di rimozione dell’epitelio, invece, i tempi di recupero saranno più lunghi, poiché si è asportata una sezione – seppure sottilissima – di cornea: la riformazione dell’epitelio fortunatamente è un processo molto veloce, e in circa tre giorni la salute del nostro occhio sarà perfetta. In caso di cross-linking con disepitelizzazione si consiglia di rimanere a riposo nei giorni successivi all’operazione, proteggendo l’occhio operato da fonti di luce troppo forti e sforzi alla vista.

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La prima cosa che ho apprezzato è stata la disponibilità e la consulenza ricevuta sia via mail sia al telefono. Questo è stato uno dei particolari, oltre alle ottime referenze, che mi hanno aiutata a prendere la decisione di sottopormi all’intervento di chirurgia refrattiva presso la loro sede. Grazie ancora, consigliato!

Luisa Romeo
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