Ne sentiamo parlare durante la visita oculistica, alla quale magari ci rechiamo per qualche problema o fastidio che meritano di essere approfonditi e analizzati da un esperto. Ma a cosa serve l'atropina, perché viene utilizzata e con che scopo? Te lo sveliamo in questo articolo, quindi continua a leggere per saperne di più.
L'Atropina è un farmaco anticolinergico, che appartiene all'ampia categoria degli alcaloidi, ed è molto impiegato soprattutto in ambito oftalmologico.
Questo principio attivo, che viene somministrato per via topica come collirio, esercita un vistoso effetto anticolinergico che si concretizza con la paralisi del muscolo sfintere dell'iride e del muscolo ciliare. Il risultato? La dilatazione della pupilla, e il blocco dei riflessi di accomodazione visivi, dopo generalmente solo 30 minuti dall'applicazione. Una volta che il riflesso pupillare di costrizione alla luce risulta abolito, il medico oculista può procedere più serenamente con i propri esami, e studiare l'occhio del proprio paziente in maniera approfondita.
L'atropina, in quanto tropan-alcaloide di diverse piante della famiglia delle Solanaceae come ad esempio Atropa belladonna, Datura stramonium e Hyoscyamus niger.
Quando ci chiediamo a cosa serve l'atropina, è importante considerare che questa non viene usata solo in ambito oculistico, anche se forse è la situazione più conosciuta. Questa sostanza, infatti, ha molteplici altri usi.
La terapia con colliri a base di Atropina è generalmente sicura e priva di effetti collaterali clinicamente rilevanti.
Tuttavia l'uso di questo farmaco potrebbe determinare la comparsa di alcuni effetti collaterali, quali riduzione della secrezione gastrica e salivare, riduzione del tono dei muscoli intestinali e vescicali, riduzione delle secrezioni nasali e aumento della pressione endoculare.
L'uso di Atropina in collirio, inoltre, è controindicato nei pazienti ipersensibili al principio attivo o a farmaci strutturalmente correlati e nei pazienti affetti da glaucoma, asma e stenosi pilorica.