Quello della convergenza occhi e postura è un problema reale. Perché, e come avviene? Lo scopriremo nell'articolo di oggi.
Esiste, infatti, una relazione bidirezionale tra convergenza occhi e postura, e un'eventuale alterazione della funzione visiva comporta una modifica della postura e viceversa. Cosa apprendiamo, da questa nozione? Che visione e postura sono due meccanismi che agiscono all’ interno di un unico processo percettivo.
Gli atteggiamenti assunti dal corpo si riflettono sulla funzione visiva e viceversa, in quanto il corpo rappresenta un’unità anatomo-funzionale (Sistema Tonico Posturale-STP) al cui centro si trova il Sistema Nervoso Centrale. Il Sistema Nervoso Centrale acquisisce e processa gli input recettoriali restituendo, in uscita, un segnale di output identificabile con il tono muscolare che modifica l’atteggiamento posturale.
Ogni nostra azione, come il semplice restare in piedi o sollevare un peso, è quindi il risultato della processazione dei segnali recettoriali acquisiti dal Sistema Nervoso Centrale e le posture assunte sono fortemente influenzate dalle informazioni raccolte. Qualsiasi squilibrio a carico di un recettore scatena una risposta adattativa da parte degli altri, e la conseguenza è un'alterazione posturale.
Alcune parti del nostro sistema visivo entrano in gioco in maniera preponderante quando si parla di postura.
La retina, dalla quale dipende la visione periferica, invia al cervello informazioni derivanti da tutto l’ambiente esterno, consentendo la stabilità posturale antero-posteriore. La fovea, che si occupa invece della visione centrale, analizza in maniera precisa l’oggetto del nostro interesse, fornendoci la stabilità posturale laterale.
Sono diverse le problematiche visive che possono dipendere da disordini posturali. In primis?