Nella sua forma senile, e quindi legata all’età che avanza, la rotazione interna della palpebra è una patologia piuttosto diffusa. Soprattutto nella sua declinazione che prevede la rotazione verso l’esterno del bordo palpebrale, chiamata entropion.
L’entropion, però, non va confuso con la trichiasi, in cui una o più ciglia hanno una crescita anomala verso l’interno in un bordo palpebrale posizionato correttamente, o con la distichiasi, in cui si ha una fila accessoria di ciglia sul margine interno del bordo palpebrale. Ha un suo sviluppo a partire da tre diverse condizioni, che si manifestano soprattutto con l’aumentare degli anni:
Nel momento in cui il bordo della palpebra inferiore si ritrova a ruotare verso l’interno dell’occhio, le ciglia vengono in contatto con la superficie oculare e con la cornea. Questo porta a bruciore, irritazione, dolore, sensazione di corpo estraneo e lacrimazione, che diventano sempre più intensi. Lo sfregamento delle ciglia sulla superficie, infatti, può portare anche alla formazione di abrasioni che possono diventare vere e proprie ulcere corneali, con conseguente serio rischio di danni all’occhio.
L’utilizzo di colliri lubrificanti, cortisonici o antinfiammatori, riescono ad alleviare i sintomi legati allo sfregameto ed all’irritazione, ma purtroppo non risolvono definitivamente il problema del contatto delle ciglia sull’occhio.
L’unica soluzione all’entropion palpebrale, infatti, consiste nell’intervento chirurgico: da svolgersi in ambulatorio, sotto anestesia locale, dura circa 40 minuti ed è 100% risolutivo.
L’intervento, infatti, corregge la lassità della palpebra, accorciandola e reinserendola saldamente alle strutture ossee. Provvede poi a reinserire i retrattori della palpebra inferiore, indebolendo contestualmente il muscolo orbicolare ipertonico asportandone una piccola parte. Questa manovra è sufficiente a riposizionare definitivamente tutta la palpebra e a dire addio al problema della rotazione interna della palpebra.