Uno dei disturbi più comuni, ma anche dei più fastidiosi è senza dubbio il mal di testa. Chi legge questo blog saprà già di che cosa stiamo parlando se diciamo emicrania oftalmica: la cefalea può essere connessa con il dolore alla zona oculare per varie ragioni, tra cui l'infiammazione al nervo trigemino.
La cefalea oftalmica è un disturbo abbastanza comune e può avere cause piuttosto varie. Basti pensare alla connessione tra ametropie, per esempio miopia o astigmatismo, e mal di testa: la mancanza di diottrie e lo sforzo dell'accomodazione per una corretta visione possono infatti provocare cefalea. Altri casi sono per esempio quelli nei quali sono presenti patologie come la cataratta, che rende la visione difficile e per conseguenza innesca il mal di testa, o ancora una semplice sinusite.
La cefalea oftalmica può fortunatamente essere tenuta sotto controllo con analgesici esattamente come nel caso di un normale emicrania, e si risolve con il giusto paio di lenti a contatto o occhiali che risolvano il problema alla base.
Vi è invece una condizione meno facile da gestire, che provoca dolori lancinanti e che se trascurata può diventare patologica: si tratta dell'infiammazione del nervo trigemino, patologia che provoca nel paziente dolori acuti e quasi insopportabili su tutta la zona facciale, occhi compresi.
Di cosa si tratta? Da dove proviene questo dolore? Come si cura? Vediamolo insieme.
Il nervo trigemino, conosciuto anche come quinto nervo cranico, è una diramazione nervosa che si svolge simmetricamente sulla parte anteriore del cranio, innervando volto, occhi e cavità orale. Il nervo trigemino è responsabile della veicolazione delle informazioni sensoriali in tutta la zona del volto: è grazie a esso se sentiamo tatto, temperatura e dolore sul volto e se siamo in grado di muovere i muscoli masticatori per masticare e deglutire.
A livello anatomico il nervo trigemino è composto in ognuna delle sue due parti da tre rami o diramazioni:
Non è ancora chiara al 100% la dinamica che porta all'infiammazione del nervo trigemino, ma spesso le cause sono da ricondurre ad anomalie nei vasi sanguigni che sfociano nella compressione del nervo, il quale quindi si infiamma. Questa patologia può inoltre essere connessa con altre patologie in atto, per esempio la sclerosi multipla, e si presenta generalmente dopo i 40 anni.
I sintomi della nevralgia del trigemino sono tristemente famosi per via dell'intensità del loro dolore: questa patologia interessa generalmente solo un lato il volto (spesso il lato destro, molto raramente entrambi) e provoca nel paziente brevi crisi di dolore molto acuto (non più di 2 minuti), a volte in rapida successione. Il dolore viene avvertito in tutta la zona facciale, da fronte e occhi alla mandibola. La tipologia di dolore della nevralgia del trigemino, che se curata e tenuta sotto controllo migliora, può diventare talmente estrema da aver valso a questa patologia l'appellativo di "malattia del suicida" in passato, quando non esistevano adeguati metodi di trattamento del dolore.
Data la zona nella quale si dirama il nervo trigemino sarà facile comprendere perché possa provocare anche dolore oculare: la branca oftalmica del nervo attraversa proprio la zona oculare del cranio, che per questo motivo è interessata dal dolore acuto. Quindi in caso di cefalea oftalmica particolarmente dolorosa e insostenibile che si presenti con crisi brevi e ripetute, consigliamo di rivolgersi subito a un medico spiegando i sintomi: l'infiammazione può essere curata e il dolore contenuto con gli appositi farmaci.
L'infiammazione del nervo trigemino è una condizione molto dolorosa che può provocare un deciso peggioramento della qualità di vita del paziente che ne sia affetto. Fortunatamente oggi può essere curata e soprattutto il dolore può essere tenuto sotto controllo.
Il primo passo per la cura e il trattamento della nevralgia del trigemino è senza dubbio il rivolgersi a un medico per una valutazione di sintomi e una diagnosi. Le possibili vie per il trattamento di questa patologia sono farmacologiche tramite farmaci anticonvulsivanti e antidepressivi, oppure tramite terapie chirurgiche, che in alcuni casi possono risolvere il problema tramite correzione di posizione o struttura del vaso sanguigno che comprime il trigemino. La scelta della giusta opzione per il paziente è ovviamente in mano al medico, che valuterà la situazione di volta in volta.