Dal collirio per la cataratta a quelli decongestionanti, le medicazioni a base acquosa per gli occhi sono varie e utili per combattere patologie e disturbi del sistema visivo. In questo articolo vediamo insieme cos'è il collirio e quali tipologie ne esistano in commercio.
Conosciuto e utilizzato sin dai tempi antichi nelle sue varie composizioni, il collirio è una soluzione a base acquosa, in genere salina, che viene utilizzata in gocce per alleviare patologie, disturbi e fastidi relativi al sistema oculare. Il collirio, in base alla sua funzione, può essere medicato oppure no, e per conseguenza può necessitare di una ricetta medica o essere liberamente acquistabile. Qualsiasi sia la composizione del collirio, data la delicatezza del sistema visivo è sempre consigliato di consultare un medico prima dell'assunzione.
Oltre alla composizione relativa alla sua funzione finale, il collirio è composto da alcuni eccipienti che hanno lo scopo di conservare il prodotto, il suo Ph, la tonicità e mantenere solubile il principio attivo. Tra questi uno dei più comuni è il conservante Cloruro di benzalconio. Poiché queste sostanze spesso hanno effetti collaterali, anche se minimi, sono utilizzati in via preferenziale i colliri monouso.
In via generale, tuttavia, gli eccipienti contenuti all'interno della soluzione devono essere sicuri e non devono interferire con l'efficacia del collirio stesso.
Il collirio è la tipologia di farmaco più diffusa e di facile somministrazione quando si incorre in disturbi dell'occhio: grazie alla sua consistenza liquida, è facile applicarlo in gocce sulla superficie del bulbo, dove si unisce al film lacrimale così da essere assorbito in maniera veloce per un'azione naturale e diretta sull'occhio.
Esistono molte tipologie di collirio e soluzioni acquose per l'occhio, ognuna con un diverso fine curativo; le più comuni sono:
Il collirio antistaminico/decongestionante, come suggerisce il nome, è impiegato nella cura dei sintomi dovuti alle allergie stagionali e ai conseguenti occhi gonfi. Uno dei più famosi è il collirio Iridina.
Gli occhi arrossati portano con sé fastidiosi bruciori oltre all'evidente fattore antiestetico. Generalmente si tratta di una condizione connessa con altre patologie, di cui spesso è sintomo, ma può anche trattarsi di semplice azione di agenti atmosferici o corpi estranei sulla superficie oculare. Il collirio giusto può alleviare i fastidi dovuti agli occhi arrossati: in questo caso spesso si tratta di un collirio con azione lenitiva senza ricetta.
La secchezza oculare è un disturbo molto fastidioso dell'occhio connesso con un ventaglio di diverse patologie; essa comporta una diminuzione del film lacrimale presente sulla superficie dell'occhio con conseguente sfregamento della palpebra sul bulbo, facendo scaturite prurito, bruciore, arrossamento. Il collirio utilizzato per alleviare questo disturbo è composto da lacrime artificiali che vanno a sopperire alla scarsità di film lacrimale naturale.
Come suggerisce il nome, il collirio antinfiammatorio è utilizzato in tutti quegli episodi nel quali l'occhio viene colpito da fastidiose infiammazioni; la soluzione è basata su principi attivi steroidei per combattere i disturbi dovuti ai vari sintomi che l'infiammazione porta con sé, tra cui rossore, prurito, bruciore e lacrimazione eccessiva.
Il collirio antibiotico è utilizzato nella cura di condizioni virali dell'occhio, un esempio su tutti la congiuntivite.
Questo collirio non è curativo, ma volto alla diagnostica: viene applicato sulla superficie oculare prima di una visita oculistica per dilatare la pupilla e permettere quindi una visione più chiara dello stato dell'occhio al medico oculista.
A questi si aggiungono le diverse composizioni dedicate alle varie patologie specifiche, quali collirio per la cura del glaucoma o quello per la cataratta.
Se per molti l'applicazione del collirio è un'operazione semplice e di mera abitudine, per altri alle prime esperienze può essere utile scoprire i vari passi per l'applicazione perfetta.