I problemi all'occhio possono dividersi in diverse categorie in base alla funzione e alla zona alle quali sono legati. Nella grande maggioranza dei casi, i problemi alla vista quali le comuni ametropie, la cataratta o il cheratocono, sono legati all'anatomia interna dell'occhio, mentre quelli che vedono l'apparire di cisti, sporgenze, formazioni contenenti liquidi sono connesse con palpebre, zona ciliare e superficie oculare. Scoprire improvvisamente di avere una pallina nell'occhio è uno di questi ultimi casi; vediamo insieme di cosa potrebbe trattarsi.
Il sistema visivo è uno dei doni più preziosi che abbiamo: l'occhio è composto da una fitta anatomia che crea un sistema unico, perfetto, incredibile. Proprio in relazione alla sua complessità si tratta anche di un organo estremamente delicato e complesso, e non è raro che la minima anomalia possa mandarci in panico. Questo accade sia quando si viene affetti da un improvviso calo della vista, o magari dall'apparire di macchie fluttuanti sovrapposte alla visione, ma anche se inaspettatamente si presenta una strana sporgenza, una pallina sull'occhio.
La prima cosa da fare è contattare il proprio medico oculista per una diagnosi il più repentina possibile. Mentre attendiamo l'appuntamento con il medico, tuttavia, potremo tranquillizzarci: nel 90% dei casi non si tratterà di un problema troppo grave. Vediamo insieme le possibili patologie legate a questo sintomo.
Quando la formazione è interna, generalmente una pallina nell'angolo interno dell'occhio, la causa più comune è la pinguecola. La pinguecola, di cui abbiamo ampiamente parlato in precedenza, è una patologia che colpisce generalmente dopo i 40 anni (anche se non esclusivamente) e che si presenta come una formazione bianco-giallastra interna all'occhio che nei suoi stadi più avanzati è visibile a occhio nudo. In generale non si tratta di un disturbo grave: spesso si riassorbe in maniera spontanea nel giro di qualche settimana e prevede una cura farmacologica a base di colliri specifici e lacrime artificiali con lo scopo di attenuare i sintomi collaterali (prurito, infiammazione, occhi rossi, sensazione di corpo estraneo) in attesa che si risolva.
È sempre bene richiedere una diagnosi al medico di fiducia poiché in casi sfortunati la pinguecola può peggiorare e diventare pterigio, patologia fastidiosa e che può inficiare la visione, o pinguecolite, una grave infiammazione della congiuntiva.
Quando invece l'escrescenza è esterna all'occhio e può essere localizzata nelle palpebre, nella zona ciliare e nell'area circostante il bulbo, le cause più comuni sono calazio e orzaiolo.
Entrambi questi problemi sorgono comunemente sulle palpebre, e nello stesso modo provocano un fastidioso e antiestetico rigonfiamento. Quel che distingue le due patologie è la loro origine: l'orzaiolo è un'infezione dovuta al virus stafilococco e può essere sia interna alla palpebra che esterna a seconda delle ghiandole oculari che colpisce, mentre il calazio è un'infezione portata dall'ostruzione dei canali delle ghiandole di Meibonio, e per questo è conosciuto anche come "ciste di Meibonio".
In entrambi i casi il problema si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno e, come visto nel caso della pinguecola, la terapia farmacologica a base di colliri e pomate è connessa con l'attenuazione dei sintomi collaterali più che alla vera e propria cura del disturbo.
Le patologie viste oggi hanno sintomi simili, in primis l'insorgere di una pallina nell'occhio, e condividono anche la bassa gravità del disturbo che non va a toccare il prezioso dono della vista. Tuttavia è importante che vengano diagnosticate per tempo e con certezza: proprio per via della complessità del sistema visivo non è infatti raro che dietro disturbi all'apparenza triviali possa nascondersi invece un problema più esteso.
Avete dubbi sulla salute dei vostri occhi riguardo la patologia descritta oggi? Scriveteceli nei commenti qui sotto e cercheremo di aiutarvi a trovare risposte.