Etimologia, cause e cura della xeroftalmia

Il film lacrimale è importante per la salute dell'occhio perché permette alla palpebra di scivolare sulla superficie del bulbo senza provocare irritazione e sfregamenti. Esistono patologie che colpiscono proprio questo utile strumento del benessere oculare, come per esempio la Sindrome di Sjögren, e l'insorgere conseguente ad altri disturbi o in maniera indipendente di xeroftalmia.

Xeroftalmia: significato ed etimologia

La xeroftalmia è una patologia causata da una grave carenza di vitamina A che provoca assenza di lacrimazione negli occhi di chi ne è affetto. Come sempre l'etimologia aiuta a comprendere la condizione nel suo significato centrale: il termine xeroftalmia è infatti l'unione del greco xero- "secco" e ophthalmós "occhio". La patologia è conosciuta anche come xeroftalmo.

La xeroftalmia può insorgere indipendentemente in seguito a carenze alimentari, oppure in concomitanza con altre condizioni che compromettono il film lacrimale, come la Sindrome di Sjögren. Proprio per il legame che la patologia ha con l'apporto vitaminico, è un problema largamente diffuso nei paesi in via di sviluppo, dove soprattutto i bambini sono la fascia di popolazione a farne le spese: la xeroftalmia è una delle maggiori cause di cecità infantile nei paesi con difficoltà economiche.

Le cause e i sintomi dell'assenza di lacrime

Come specificato sopra, la xeroftalmia è causata da una grave insufficienza di vitamina A ed è spesso connessa con età, malattie autoimmuni (in particolare molti sono i casi in cui si presenta in connessione con artrite reumatoide negli individui di sesso femminile) e diarrea cronica. Questa carenza innesca un meccanismo che provoca il processo di cheratinizzazione dell'epitelio della congiuntiva con conseguente desquamazione cellulare e infine l'occlusione dei canali delle ghiandole lacrimali. Questo impedisce alle lacrime di fuoriuscire come dovrebbe, con grave secchezza oculare.

La secchezza oculare porta con sé in un primo momento irritazione, rossore, bruciore, prurito agli occhi e sensazione di corpo estraneo, ma col tempo provoca condizioni più gravi quali l'ispessimento della congiuntiva e la cecità notturna. Infine, nelle fasi finali, la xeroftalmia provoca xerosi corneale (opacità della cornea) e cheratomalacia, ossia lesioni e ulcerazioni oculari.

Se non curata, la xeroftalmia porta a cecità nel 50% dei casi.

Xeroftalmia e xerostimia

La xeroftalmia è una condizione che spesso si presenta in concomitanza con un altro disturbo, chiamato xerostimia. La xerostimia può essere considerata il corrispettivo della xeroftalmia per quanto riguarda le ghiandole salivari: il risultato è lo stesso di ciò che accade per gli occhi con il film lacrimale, ma in bocca. In particolare queste due condizioni si presentano assieme nella Sindrome di Sjögren.

Diagnosi e cura

La xeroftalmia viene diagnosticata tramite sintomatologia e analisi dell'apporto di vitamina A; inoltre, è utile il test di Schirmer, che permette la misurazione del livello di film lacrimale presente negli occhi del paziente. La cura per la xeroftalmia, infine, segue la via dell'integrazione di vitamina A sia tramite integratori, sia grazie al cambiamento delle abitudini alimentari con inserimento di alimenti ricchi come fegato, uova, latticini, pesce o verdure contenenti carotenoidi.

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