A tutti capita ogni tanto di essere affetti da un fastidioso tremore alla palpebra, provocato dallo stress o dalla stanchezza. Si tratta di una condizione limitata nel tempo che si risolve da sé. Un'altra condizione, in un certo modo analoga, che invece si ripropone e può addirittura peggiorare è il cosiddetto tic all'occhio.
Sotto il nome di "tic nervosi" vengono categorizzati tutti quei movimenti che il nostro corpo effettua senza il nostro diretto controllo, generalmente in momenti di forte emotività; tra essi vi sono per esempio il mangiarsi le unghie, fare smorfie, toccarsi i capelli. Il tic all'occhio, chiamato anche con il nome scientifico di blefarospasmo, fa parte di questi ed è un movimento involontario che interessa la palpebra sia inferiore che superiore e si presenta sotto forma di spasmo, ammiccamento, tremolio incontrollabile. Le palpebre si muovono aprendosi e chiudendosi in maniera incontrollabile e arbitraria e se chi ne è affetto prova a fermare lo spasmo, spesso ottiene come risultato un movimento contrario ancora più evidente e marcato. Può essere sia di lieve entità che grave e avere durata variabile, con episodi anche lunghi e piuttosto visibili. In genere non si tratta di una patologia grave, ma è comunque bene darle l'attenzione che merita.
Le cause del blefarospasmo non sono semplici da indagare: spesso infatti sono connesse con situazioni di grande stress o momenti di emozione molto forti; con condizioni psicologiche, dunque, e proprio per questo di difficile controllo. Ad aggiungere difficoltà nella diagnosi è senza dubbio il fatto che una delle peculiarità dei tic è quella di comparire meno spesso quando il paziente si trova di fronte al medico specialista, sia esso generico, oftalmologo o psicologo. Inoltre, molti pensano erroneamente che i tic all'occhio non siano connessi allo stress perché si presentano spesso in maniera acuta nei momenti di relax, quando invece la motivazione è legata proprio a questa loro natura.
Le cause principali dei tic all'occhio sono da cercare in:
La maggior parte dei casi di tic oculare può essere risolta migliorando le proprie abitudini: ridurre lo stress, le sostanze eccitanti - caffeina in primis - ed essere certi di seguire una dieta adeguata aiutano a rilassare il corpo ed evitare gli spasmi.
In casi più gravi nei quali il tic è fattore di disturbo elevato, è bene affidarsi alle cure di uno psicologo che vada a fondo nel problema. Il medico può anche aiutare tramite farmaci appositi, tra cui il botulino e benzodiazepine.
I bambini sono spesso colpiti tra tic nervosi, tra cui anche quelli agli occhi. Non è raro vedere i più piccini strizzare gli occhi facendo smorfie a volte divertenti, ma che alla lunga possono dare preoccupazioni ai genitori. I tic oculari sono una condizione passeggera piuttosto comune nei bimbi, tanto che ne soffre ben il 20%, e nella maggior parte dei casi si risolvono autonomamente con la crescita. Non c'è quindi da preoccuparsi eccessivamente per questa condizione.
Se tuttavia il tic all'occhio non accenna a scomparire nel lungo termine e se va a rendere difficili le attività quotidiane, è il momento di prenotare una visita dal medico per accertarsi che il bambino sia in buona salute e ci si trovi di fronte effettivamente a un disturbo transitorio.